In tutta la Turchia si protesta dopo il disastro minerario più grave della storia del paese. Il 13 maggio nella miniera di carbone di Soma è divampato un incendio che ha lasciato 300 morti e decine di feriti. Il dolore si è rapidamente trasformato in rabbia, e la gente è scesa in piazza per manifestare contro le presunte responsabilità del primo ministro Recep Tayyip Erdogan e del suo governo. L’accusa loro rivolta è di aver sottovalutato gli standard di sicurezza in un paese che detiene già il record europeo di morti sul lavoro, il tutto a vantaggio dei profitti e delle strette relazioni intrattenute con i grandi nomi dell’industria.
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