Quando esci la sera, a un certo punto devi anche tornare a casa. O almeno, nella maggior parte dei casi è così. Ma come tutti sappiamo spesso la strada per tornare a casa è lunga e insidiosa. A parte quello che decidiamo di fare la sera e la via che decidiamo di percorrere al ritorno, c’è un altro fattore che ci dice molto sulla persona che siamo: l’orario in cui decidiamo di affrontare il rientro.
So che probabilmente leggerete questo articolo in pausa pranzo e quindi è l’ultimo dei vostri problemi, ma insomma—c’è gente che ancora crede alle cose scritte in libri di 2000 anni fa, e la mia personalissima opinione è una fonte di informazione valida quanto quella.
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Perciò, ecco la mia arbitraria classificazione degli esseri umani attuata in base all’orario a cui rientrano a casa da una serata, stilata su dati assolutamente arbitrari come la mia esperienza e quella delle persone che mi circondano. Ma non per questo meno vera.
23.00
Sii sincero, nemmeno volevi uscire. Stavi guardando la terza puntata di fila di House of Cards e non avevi nessuna voglia di interromperla. Ma dato che sono giorni che tiri pacco e che non vuoi fare la parte dell’asociale, ti sei fatto convincere dai tuoi amici ad andare a prendere una “birretta” al solito posto. Hai 25 anni, lo sai che non succederà niente di interessante. Esci, e purtroppo l’alcol non entra in circolo abbastanza velocemente da convincerti a rimanere. Quindi alle 23 te ne torni a casa dalla tua ragazza, dal tuo ragazzo o dal tuo PC e ti incazzi con te stesso per non aver avuto la fermezza di fare quello che in realtà avresti voluto fare per tutta la sera: finire quella maledetta puntata di House of Cards. O qualunque altra cosa non preveda l’uscire di casa. La pigrizia è una virtù.
02.00
Se torni a quest’ora, le opzioni sono due: o hai bevuto troppo, o hai bevuto troppo poco. O vai a casa perché sai che se resti finirai irrimediabilmente e schifosamente sbronzo o vai a casa perché la serata ha smesso di avere senso ore fa. Se il giorno dopo devi lavorare, te ne vai perché sei stato in ogni caso più di quanto avresti voluto e sono ormai 20 minuti che non fai altro che maledirti e immaginarti che enorme merda sarà il giorno dopo in ufficio in hangover. Se non devi lavorare, te ne vai o perché la festa fa schifo oggettivamente o perché proprio non riesci a fartela piacere. E quindi decidi di non stare a sprecare tempo e salpare prima di rovinarti tutta una notte in cui avresti potuto dormire.
Andarsene alle 2 del mattino significa che o tendi a fuggire dalla vita vera nel preciso istante in cui la vita vera viene a bussare alla tua porta oppure che la tua fuga dalla realtà è sempre e comunque stata una farsa: in realtà sei un crumiro. Comunque, probabilmente ti butterai a letto senza riuscire a dormire perché ti gira troppo la testa o perché ti sei infilato nel tunnel delle turbe esistenzialiste e non riesci a uscirne. Ascolta il consiglio dell’esperto: appoggia un piede per terra. L’elica che ti gira in testa comincerà a rallentare e in qualche modo avrai la certezza di esistere. “Tra poco devo vomitare, dunque sono.”
ALL’ALBA

Foto via Flickr.
La festa era ottima, una vera bomba, ne è valsa la pena. Nel caso contrario, ti sei divertito molto meno perché sei rimasto fuori a offrire supporto psicologico a un amico che ha avuto un crollo emotivo indotto dall’uso di qualche sostanza o da qualche delusione. È l’ora in cui non sai se i fischi nelle orecchie e il fatto che vedi le fughe tra le piastrelle doppie dipendono dalla stanchezza o dall’aver bevuto più di quanto pensassi.
Forse la seconda, perché anche se pensavi di essere stato silenzioso come una volpe i tuoi vicini di casa ti accusano di aver fatto casino. Volevi andare a letto, ma quando vedi il frigo hai improvvisamente fame. Finisci per abbuffarti di formaggio (che fai a pezzi con le mani) e cracker e biscotti. Colpevole e satollo crolli a letto che sono ormai le 8 del mattino e c’è già troppa luce per addormentarti senza problemi. Forse hai pure le persiane, ma non si sono mai chiuse bene. Perché è così che sei tu, non ti preoccupi di niente finché il problema non diventa troppo grosso—e comunque non farai mai nulla per quelle persiane.
9.00
Questa fascia oraria è tipica di due diverse tipologie di persone. Ci sono i professionisti della vita notturna, che davvero riescono a uscire alle 9 di sera e rientrare alle 9 di mattina, girando in questo lasso di tempo più locali e riuscendo a chiacchierare con tutte le persone giuste in ogni posto per finire alla fine a mangiare una brioche insieme al DJ, e poi ci sono i rimastoni. La cosa che accomuna queste due categorie di persone è che entrambi stanno rientrando in casa con il bel sorriso di chi ha fatto la cosa giusta mentre tu nel panico corri tra macchinetta del caffè e doccia per non fare tardi in ufficio. E pieno di astio pensi, “Se queste persone affrontassero la loro carriera con la stessa professionalità con cui affrontano la vita notturna, sarebbero milionari.”
12.00
Fondamentalmente sono i fratelli maggiori di quelli che rientrano alle 9—ovvero simili, ma ancora più professionisti o ancora più sfasciati. Forse se torni a quest’ora sei anche riuscito a scroccare un caffè e una doccia al tuo partner occasionale, ma ti esibisci nella famosa “walk of shame” e torni a casa con gli stessi vestiti del giorno prima. Ti verranno fatte domande stupide su quello che hai fatto durante la notte. E la risposta giace in qualche punto dello spettro compreso tra “un gentiluomo gode in silenzio” e una ricostruzione assolutamente mitologica e inattendibile della serata. Se hai dormito almeno un po’ forse arriverai a sera indenne, se non l’hai fatto inizia a salutare il tuo bioritmo.
MAI
Hai la batteria del telefono scarica, gli ultimi messaggi che hai inviato sono una successione di parole criptiche prive di senso e piene di errori e i tuoi amici stanno pensando seriamente se chiamare la polizia e denunciare la tua scomparsa. Forse giaci dimenticato in qualche angolo di un appartamento di sconosciuti, oppure la festa era così bella che speravi non finisse mai—e in effetti l’hai fatta continuare anche il giorno dopo.
Barcolli e ontologicamente sei un po’ un mix tra un Arbre Magique all’alcol e uno zombie di The Walking Dead. Ecco, quando arrivi a casa tenterai di lavarti nel lavandino, a pezzi, ma il collo ti fa male e ti vergogni per il tuo infimo controllo. In ogni caso finirai a letto morto alle 8 della sera successiva con ancora pezzi di vestiti addosso e che ancora puzzi, e ti sveglierai completamente disidratato e con la testa che pulsa alle 4 del mattino. È inutile fare commenti su che tipo di persona sei, no?
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